C’è una novità che dispiacerà a tante persone rispetto ai resi Amazon: la finestra temporale entro cui è possibile far valere il diritto al ripensamento si riduce drasticamente, da 30 a 14 giorni soltanto.

La novità si abbatterà su tutti gli acquisti fatti a partire da lunedì 25 marzo 2024, che è anche l’ultimo giorno delle offerte di primavera Amazon.

Non fa(rà) differenza se si tratta di prodotti “venduti e spediti da Amazon” o se a farsi carico della consegna sono venditori terzi ospitati in modalità Marketplace.

Le categorie di prodotti coinvolte sono un numero relativamente basso, ma sono anche tra le più desiderate e acquistate:

  • Fotocamere
  • Elettronica
  • Computer
  • Accessori wireless
  • Musica, video e DVD
  • Forniture per ufficio
  • Videogiochi

L’unica esclusione concessa è quella che riguarda i dispositivi Amazon come Echo, Fire TV stick, Blink, Kindle, oppure i prodotti ricondizionati Amazon Renewed.

La novità è sostanziale, perché se è vero che ormai moltissimi videogiochi si acquistano attraverso il codice di download, che la musica si ascolta soprattutto in streaming e lo stesso vale per i film e le serie TV che si fruiscono principalmente in abbonamento, la sforbiciata sui giorni utili per i resi Amazon si abbatte per esempio sugli smartphone, i TV, i dispositivi per la casa intelligente e molto altro.

Visto lo scarso preavviso che Amazon è riuscita a dare, ci sarà comunque un periodo in cui i resi continueranno a essere possibili entro 30 giorni senza costi aggiuntivi fino al 25 aprile 2024. In questo caso, però, bisognerà farne esplicita richiesta compilando un apposito modulo.

La stretta sui resi Amazon si inserisce in un contesto in cui il grande ecommerce sta rivedendo diversi aspetti della sua offerta. Per esempio, per avere Amazon Prime Video senza pubblicità da aprile 2024 sarà necessario acquistare un ulteriore “pass” da 1,99 €/mese.

I vantaggi di rivolgersi ad Amazon per i propri acquisti sono ancora parecchi, da un catalogo pressoché sterminato alle consegne gratuite in tante e diverse situazioni; ma dopo il rincaro sostanziale su Amazon Prime, vedere che qualche altro privilegio comincia a scricchiolare o viene sostanzialmente riscritto lascia un po’ di amaro in bocca. Conviene ancora o cominciate a ripensarci?

Alessandro Fumagalli

Qui dal 2013, sono quello che fa spese zeppe di punti Fragola (per finire le collezioni per i suoi bambini) e quello in coda fuori da Iper quando c’erano i super bonus Cassaforte su TV & Co.

Collezionista di Amazon Echo e impegni di volontariato (o quasi), guardo il calcio ma amo il ciclismo.